Oggi, nel mondo globalizzato, la domanda: "A chi serve un sito Web" è abbastanza scontata. Le opportunità della rete sono talmente in evoluzione e crescenti che la domanda dovrebbe essere riformulata: "Ma ci sono davvero aziende che possono permettersi di non averlo?".
Essere presenti su Google è una necessità, non più una scelta. Se un'azienda non è presente sul motore di ricerca (oltre 25 miliardi di query mensili) non esiste e rischia, già nel breve periodo, di perdere la possibilità di nuovi mercati o nicchie ma anche di alterare il proprio "portfolio clienti" nei confronti di nuove realtà che tramite il web riescono a comunicare al cliente finale in modo più diretto e in linea con il mondo 3.0.
I siti internet possono avere varie sfaccettature e si può passare da semplici "Siti vetrina" in cui presentare la propria attività con poche pagine web alla vendita online tramite "e-commerce".
Non tutte le aziende devono vendere online i propri prodotti o servizi ma, almeno garantire, la loro presenza sulla rete. In un contesto di cambiamento economico giornaliero questo fattore rappresenta un elemento imprescindibile.
La pubblicità di prodotti/servizii esiste da sempre ma, le opportunità della rete, rispetto alla comunicazione territoriale o tradizionale soddisfano tutte le esigenze del brand anche con investimenti minimi.
Esistono piattaforme che garantiscono con semplici "drag & drop" la pubblicazione di siti web anche gratuitamente (Wix, Wordpress.org), servizi a basso costo con template standard e Cms preconfezionati che permettono con limitato livello di conoscenza della programmazione di creare dei siti internet sufficentemente efficaci per comunicare la propria presenza online (Wordpress o Joomla).
Molte aziende sono convinte che sia sufficente avere una pagina Facebook curata per presidiare la rete. In modo superficiale possiamo asserire che è un buon punto di partenza per fare conoscere il proprio brand alla massa ma anche questa scelta è molto riduttiva dato il nuovo algoritmo di Mr Zuckerberg che privilegia le pagine "sponsorizzate" rispetto alla crescita organica dei contenuti (per capirci stile Google).
Un secondo problema risiede nel fatto che Facebook è un luogo di incontro per il "social sharing" dove condividere, in modo "leggero" le proprie idee, esperienze etc.
Un utente, durante la consultazione della propria bacheca sul social network non è concentrato (troppe notifiche e continui aggiornamenti) e, soprattutto non è pronto mentalemente all'acquisto. Mettiamo poi il caso "fortuito" che il cliente sia interessato ai vostri prodotti o servizi, la prima cosa che farebbe sarebbe vedere se avete un sito per approfondire la conoscenza. Dapprima lo cercherebbe sulle vostre "info" su Facebook, poi vi cercherebbe su Google ma, anche in questo caso, senza alcun risultato.
Dopo queste ricerche Google, non trovando nulla pubblicato sulla vostra attività, proporrebbe nella sua Serp dei siti internet "tematici" e correlati al vostro "core business": in molti casi, grazie alla geolocalizzazione, proporrebbe dei vostri concorrenti diretti.
Senza un sito internet andreste a fare pubblicità ad un vostro concorrente!
L'ultimo aspetto da non sottovalutare è la proprietà delle informazioni. Con un sito internet aziendale possiamo gestire, modificare e aggiornare a piacimento tutto quello che vogliamo in base alle esigenze mutevoli nel tempo; con Facebook dobbiamo ricordarci che siamo degli "inquilini" e se il proprietario di casa cambia le regole rimaniamo senza tetto.