Snapchat a Wall Street

Snapchat, apre i suoi bilanci!

Snapchat è una delle applicazioni che maggiormente ha scalato negli ultimi 3 anni le posizioni nel mercato delle applicazioni Ios e Android. Fino a questo momento conoscevamo solamente il suo grande impatto sulla community web, le sue funzionalità e qualche "features" che presto verrà introdotta ma i suoi bilanci erano ancora custoditi dentro al vaso di Pandora.

D'ora in poi tutto diventerà pubblico perchè Snap Inc., ha deciso di far quotare in borsa la sua piattaforma. TechCrunch ha riunito qualche dato dopo l'incontro di Snap Inc. con la Security Exchange Commission, autorità che vigila sui mercati, e messo in luce i numeri che accompagnano questo progetto.

La sua entrata a Wall Street dovrebbe avvenire nei primi giorni di marzo e le indiscrezioni parlano di circa 25 miliardi di dollari di quotazione; elemento di assoluto interesse per tutte le "Venture capitalist" che ne hanno finanziato la crescita.

La quotazione è davvero molto elevata soprattutto se consideriamo la sua uscita sul mercato avvenuta solamente nel 2011.

150 milioni di utenti attivi al giorno ne hanno conseguito un successo "quasi" senza precedenti...escludendo il leader Facebook.

Snapchat: ecco i bilanci

Per capire al meglio la quotazione in borsa andiamo a guardare la crescita della applicazione negli ultimi 2 anni: i bilanci di Snapchat indicano che nel 2015 l'azienda ha realizzato un fatturato di 59 milioni di dollari mentre, nel 2016, sono divenuti addirittura 400. Secondo le stime il 2017 dovrebbe portare la Snap Inc. a raggiungere un miliardo di dollari!!

Numeri che farebbero girare la testa a chiunque ma vediamo anche il lato oscuro del bilancio: utili e perdite!

Nel 2015 le perdite corrispondevanno a 373 milioni di dollari, mentre nel 2016 questo dato ha sfondato quota 500 milioni.

Tirando un pò le somme, i fondatori di Snapchat, hanno un utile molto risicato rispetto ai costi elevatissimi di una macchina che dovrebbe correre verso un successo garantito. Per questo motivo, anche contro la volontà del founder Spiegel, la società entrerà in borsa con tutti i rischi del caso, oltre a potenziali speculazioni da parte dei concorrenti.

Secondo The Wall Journal, i founder terrebbero per loro il 45% del capitale societario e il 70% del potere decisionale. Siamo sicuri che i grandi investitori daranno il loro gradimento e compreranno le azioni non potendo nemmeno votare durante le riunioni decisionali dell'azienda?

Forse non era meglio accettare i 3 miliardi di dollari offerti da Mark Zuckerberg nel 2013?