La lotta al Coronavirus si gioca anche sul piano tecnologico, oltre che su quello medico. Se ricercatori e virologi sono impegnati in una corsa contro il tempo per mettere a punto vaccini e terapie efficaci, anche il mondo dell’innovazione e dell’IT si è mobilitato per offrire il proprio contributo alla causa.
L’obiettivo principale delle Autorità in Italia, dopo i primi casi conclamati di positività al Covid-19, è stato quello di isolare le zone interessate e limitare il più possibile la diffusione del contagio: un tentativo in parte fallito, come testimoniano i numerosi casi di Coronavirus in tutta la penisola, a causa sì delle caratteristiche del virus (che necessita di un tempo di incubazione prima di manifestare i propri sintomi) ma anche di interventi che non sono stati sufficientemente tempestivi.
E qui entra in gioco la tecnologia.
Il monitoraggio in tempo reale dei singoli individui e dei loro spostamenti oggi non è più un’utopia. I più evoluti sistemi di Intelligenza Artificiale, utilizzati in ambito industriale a scopo strategico e predittivo, possono diventare un formidabile strumento di tracciamento se applicati a un oggetto che è ormai irrinunciabile per qualsiasi persona: il cellulare. È così che è nata ed è stata sviluppata a tempo di record STOPCovid19, una comunissima applicazione per smartphone che, una volta attivata, trasforma il telefono in un localizzatore GPS in tempo reale tracciando una mappa degli spostamenti di chi lo porta in tasca. Questi dati sono rigorosamente secretati e vengono messi a disposizione esclusivamente delle autorità preposte, che li possono utilizzare in caso di necessità: nello specifico, verificare i contatti avuti da un contagiato da Covid-19 nel corso del tempo.
Facciamo un esempio concreto. Se il cosiddetto “paziente 1” avesse avuto STOPCovid19 installata e funzionante sul proprio cellulare, una volta confermata la sua positività al virus le Autorità avrebbero avuto accesso a tutti i suoi spostamenti dei giorni precedenti e sarebbero potute intervenire tempestivamente contattando e isolando tutte le persone entrate in contatto ravvicinato con lui, limitando così la diffusione del contagio. L’utilizzo di queste informazioni dirette da parte dei responsabili sanitari e delle Istituzioni avrebbe permesso di risparmiare tempo prezioso nella ricostruzione dei movimenti e dei contatti del “paziente 1” e di circoscrivere rapidamente la cerchia dei potenziali contagi.
L’applicazione risponde, inoltre, a una preoccupazione molto diffusa tra i cittadini di tutte le zone in cui si sono registrati casi di Coronavirus, quella di poter essere entrati in contatto con una persona infetta senza saperlo – in treno, in aeroporto, in coda al supermercato – e di esporre a loro volta al contagio i propri familiari, colleghi e conoscenti.
Con questo strumento in mano, le Autorità sono in grado di monitorare la situazione sul territorio e di avvisare singolarmente i cittadini coinvolti.
Il tutto avviene nel massimo rispetto della privacy e della libertà individuale, dal momento che la app – oltre a richiedere il consenso dell’utente all’utilizzo dei dati – non utilizza alcuna informazione per scopi commerciali ma si limita a fornire quanto registrato alle Autorità competenti, che possono farne uso in maniera discrezionale in caso di emergenza sanitaria.
Inoltre, tutti i dati registrati vengono conservati per un periodo limitato, previsto a norma di legge; inoltre ogni utente ha facoltà di richiederne la cancellazione definitiva in qualsiasi momento. STOPCovid19, che è già disponibile sui principali store per dispositivi Android e iOS ed è completamente gratuita, è il frutto del lavoro di Webtek S.p.A. in partnership con ATG – Anzani Group, due delle eccellenze attive presso Khub, l’hub dell’innovazione nel cuore delle Alpi, in provincia di Sondrio, che riunisce alcune delle migliori aziende italiane in campo tecnologico, informatico e creativo. Realtà quotidianamente impegnate nella digital transformation al servizio di imprese in Italia e nel mondo hanno saputo mettere a disposizione della collettività risorse umane, know-how specialistico e strumentazioni all’avanguardia, generando un network di competenze focalizzate su un progetto comune nell’interesse di tutti i cittadini. Un esempio concreto di come l’innovazione possa offrire soluzioni per migliorare e proteggere la vita delle persone.